Lettera aperta ai cittadini di Terred’acqua

Lettera aperta
ai cittadini di Terred’Acqua

Gilberto Canu

Mi sono chiesto frastornato, alla presentazione della candidatura Marini per il Quirinale, quale fosse il disegno politico che muoveva la direzione del PD. Una candidatura che noi politici di campagna avevamo già bollato come idea balzana, così come quelle prospettate in alternativa, (Amato e Mattarella). Perché erano andati a riesumare personalità politiche dimenticate dalla storia di questo Paese? Mi sono domandato dove fosse andato a finire quello scatto di fantasia sbandierato da Bersani, quale la novità?

Dopo una campagna elettorale vergognosa condotta nei teatrini di provincia, mai a contatto con i cittadini che reclamavano a gran voce il cambiamento, dopo aver lasciato le piazze a Grillo e al suo movimento e dopo avere perso elezioni già vinte in partenza, si sono infognati in una proposta irricevibile per il Quirinale.
Questa ulteriore prova di incapacità di una classe dirigente oramai allo sbando ha provocato la spaccatura probabilmente insanabile del PD. Hanno dovuto correre ai ripari dopo la bocciatura di Marini alla prima votazione, cercando con disperazione un altro nome da proporre, allora ecco spuntare Prodi dal cilindro.

Se questa candidatura fosse stata la prima scelta, non avrebbero dato l’idea di non sapere che pesci pigliare. Sarebbe stata una risposta a Grillo, affermando in quel modo una scelta autonoma, sulla quale forse si sarebbe potuto trovare un accordo, senza dare l’idea di impiccarsi ai diktat del M5s e soprattutto si sarebbe cancellato qualsiasi sospetto di inciucio con il PDL. Così non è stato, al contrario ogni azione politica messa in campo è apparsa incredibilmente un supino appiattimento alle richieste di Berlusconi.
Bersani stamane ha rilasciato questa dichiarazione “Non siamo stati in grado fin qui di corrispondere alle nostre responsabilità e non abbiamo dato una buona prova“.

Dopo una dichiarazione del genere si prendono su i propri stracci, si saluta e si torna a casa.

Invece no si continua imperterriti a percorrere strade sbagliate.
Poiché come ho già detto se Prodi fosse stata la prima scelta il PD avrebbe potuto giocare la partita, ora diventa una pezza, pur autorevole che risolverà la questione del Quirinale, ma non quella del governo.
E allora? Quale il disegno, andare alle elezioni in queste condizioni? La volontà della base del PD se la dirigenza non lo avesse ancora capito è quella di trovare un accordo con il M5s, perché questo Paese ha bisogno di un governo e per trovare quell’accordo non si può non prendere in considerazione la candidatura di Rodotà. Certo è una proposta di Grillo e non si può abbassare la testa dopo avere subito le ingiurie della Lombardi e di Crimi e del loro stesso capo, lo capisco, ma non c’è via d’uscita caro Bersani.

Hai sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare e ora non ci si può attaccare al proprio orgoglio pur di non darla vinta a chi ti ha sbeffeggiato.

Io sono convinto che è necessario chiudere questa partita in questo modo. Andare alle elezioni ora con tutte le carte in mano a Berlusconi e a Grillo per gli errori madornali commessi sarebbe un disastro. C’è anche da dire che bisogna ripartire dai territori per la ricostruzione di una politica riformatrice che chi sta a Roma ha perso di vista.
Dai territori è necessario iniziare il confronto con tutti coloro che sono disposti a cambiare registro, pezzi del PD, SEL e M5s. Da questo comprensorio territoriale è necessario iniziare a lanciare un segnale di novità e di aggregazione politica per le prossime amministrative. Senza la solita puzza sotto il naso che ha portato questa sinistra allo sbando attuale.

Io ci sono, spero che altri aderiscano a questa esigenza sempre più urgente dentro l’area progressista per il cambiamento.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 19 aprile 2013

    Ci sono anch’io.  :)

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  2. avatarGabriele Tesini - 19 aprile 2013

    Ma che bello, siamo tutti d’accordo e ribadisco.
    Bisogna votare Rodotà per recuperare l’erroraccio di Marini, Prodi sarebbe solo un ripiego e andrebbe solo bene per il solo fatto che il puttaniere delinquente abituale non lo vuole.
    Bisogna continuare a pungolare il M5S affinchè faccia un Governo con SEL e il PD per fare quelle otto-dieci leggi tra cui quella elettorale e il conflitto d’interessi per escludere definitivamente gli intrallazzoni e berlusconi, e fa anche rima… e poi andare alle elezioni.
    Per quanto riguarda il PD, da oggi si deve ascoltare Barca del quale condivido pienamente questo passaggio dal suo”UN PARTITO NUOVO PER UN BUON GOVERNO” dove parla del “Partito “Palestra”:
    “Così, la mobilitazione cognitiva rappresenta il metodo nuovo per promuovere, stare al passo,
    riempire di contenuti gli strumenti dello sperimentalismo democratico e, al tempo stesso, di
    scegliere i quadri del partito non solo sulla base dell’adesione ma della capacità di andare per
    strada, incontrare, esprimere dubbi, proporre e vagliare soluzioni, prove di attività, iniziative
    costruttive nel vivo della società.
    Non si tratta di trasformare il partito in un “pensatoio”, ma piuttosto in una “palestra”: un luogo
    attraente per tutti i cittadini, giovani e anziani, lavoratori e non, uomini e donne, convinti di
    avere idee da confrontare con altri, disposti anche a svolgere in modo volontario azioni di
    interesse pubblico, capaci di filtrare o produrre idee operative e portarle con forza sul tavolo di
    chi governa. Una palestra politica di mobilitazione cognitiva che assicuri la valutazione
    pubblica informata, accesa, aperta e ragionevole può pretendere, animare, accelerare lo
    sperimentalismo. Lo completa sul piano del telaio sociale, ne trae i suoi stessi quadri”.
    Io sto Barca lo farei subito Segretario di un bel Partito di SINISTRA che veda l’unione di frange del PD, di SEL e di tutti quelli che si ispirano ad una sana e moderna “SOCILDEMOCRAZIA”…

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  3. avatarFausto Cotti - 19 aprile 2013

    Concordo anche io. Inoltre Prodi non ha ancora vinto e il PD da solo non lo può eleggere. Tutto è ancora in alto mare

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