Ciò che appare di primaria importanza oggi
Il Presidente del Consiglio sbeffeggia la bandiera italiana alla cerimonia del 2 giugno

Il Presidente del Consiglio sbeffeggia la bandiera italiana alla cerimonia del 2 giugno

La deprecabile aggressione subita da Berlusconi, in termini di consenso e fiducia gli ha reso un 8% di share in piu.
Per questo 8% di cittadini, tra quelli che avevano dubbi sull’opera del Cavaliere, è bastato quel gesto per riavere fiducia nel Premier; secondo loro ora ci si può fidare di lui perchè è stato aggredito.
Questo la dice lunga sull’importanza dei fattori emozionali nella politica e sull’induzione del beneficio emotivo di cui abbiamo gia ampiamente trattato qui.
Siccome Berlusconi è stato aggredito, siccome hanno potuto vedere il suo volto insanguinato (sempre che fosse realmente il suo sangue) l’emotività lo fa percepire  come uno di loro, uno a cui tutto sommato si vorrebbe assomigliare.
E così, oltre a quel terzo di cittadini che fisiologicamente ha rispettabilissime posizioni conservatrici o di destra, con l’uso massiccio e monopolistico dei media il Presidente riesce a catturare anche il consenso di zie e nonne, mamme e cuginetti offrendo loro un partito dell’amore, che senza questa propaganda capillare e costante a reti unificate  probabilmente essi identificherebbero ben altro come soggetto d’amore.

Questa è la fascia di italiani più incolta e manipolabile, spesso legata anche alla famiglia, che Silvio conosce e manipola molto bene, ma composta anche da  individualisti donnaioli  e spacconi, da furbetti  ed evasori,  da persone diffidenti verso i poteri pubblici e da liberisti a parole, specialmente quando si tratta della libertà altrui.
Sono personaggi innamorati dell’immagine fino al limite della mitomania,  dispersi nel mondo dei media e delle TV, avvolti nel gossip e dai salotti mondani televisivi.
Sono dunque completamente alla mercè del principale autore e protagonista della realtà mediale.  Silvio Berlusconi.
Secondo i rilevamenti dell’IPSOS di Pagnoncelli del 22 dicembre,  Berlusconi  viene ampiamente premiato dall’ampio rilievo dato alla diffusione delle immagini sulla violenza subita; egli passa dal precedente 47% di fiducia al 55%, conquistando un 8% di italiani che per quell’aggressione ora nutrono fiducia in lui.
il 55% sembra un risultato lusinghiero, sia pur solo emotivo, ma se lo paragoniamo alla fiducia che gli stessi cittadini nutrono nei confronti degli altri principali uomini politici ecco che questo valore viene ampiamente ridimensionato:
* La fiducia che gli italiani nutrono nei confronti del Presidente della Repubblica Napolitano è del 84%, e nonostante i  volgari attacchi da lui subiti proprio dal Presidente del Consiglio.
* Il Presidente della Camera Fini arriva a un 68% di fiducia.
*  Il Ministro dell’Economia Tremonti ottiene un 56%.
* Il presidente della Fiat e della Ferrari, Cordero di Montezemolo passa il  55%.
* E persino il vituperato Bersani si attesta al 54%.

Insomma, la ventata solidaristica per l’aggressione subita, abilmente pilotata su tutte le TV,  ha consentito a Berlusconi di riguadagnare parte dei consensi perduti, pur senza superare però i livelli di fiducia delle altre cariche istituzionali, nè svettare sugli altri.

Aldilà della fascia di cittadini più emotiva e dei furbetti, anche tra gli elettori di destra maturi e consapevoli, rimane dunque un ampio giudizio politico negativo e sulle politiche di questo Governo il giudizio non è cambiato rispetto a prima.  Vediamo in particolare che in tema di giustizia, sia su “una legge ‘ad personam’ o sulla sospensione temporanea dei processi che permetta di sbloccare la situazione politica“,  che sulla ripresa del dialogo sulle riforme si dice d’accordo solo il 25% degli elettori.

Un italiano su quattro; e non oltre il 48% degli elettori di Pdl e Lega, meno della loro metà quindi.

La solidarietà emotiva verso Silvio non si traduce in consenso verso scorciatoie come il cosiddetto “processo breve”, percepito peggio di un indulto, nè verso le leggi “ad personam”.

Vengono percepite e giudicate negativamente anche le politiche del governo sul “lavoro e occupazione”, valutate in modo negativo dal 60% degli elettori.

L’azione del Governo in materia di fisco e tasse è condannata  dal 56% della popolazione.

Secondo Demos-Coop inoltre, (dicembre 2009), il 70% degli italiani si dice favorevole alle manifestazioni per la libertà di stampa e persino l’86%, praticamente tutti,  sono contrari alle carenze di risorse e  ai tagli sulla ricerca.

Ciò che appare di primaria importanza oggi per gli italiani sono i temi sull’occupazione e lo sviluppo, mentre le riforme istituzionali e sulla giustizia appaiono invece in fondo alla lista, considerate poco più dell’ennesimo benefit personale al Premier.  E queste posizioni non mostrano eccessive differenze fra sinistra e destra.

Un’analisi matura senza dubbio e lusinghiera,  che fa sperare possa influire sulle prossime scelte della maggioranza, ma sopratutto dell’opposizione, oggi di fronte allo specchietto delle allodole dell’ennesimo inciucio.


Commenti
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  1. avatarBlog di Andrez » Blog Archive » Una montatura l’aggressione a Berlusconi? - 5 gennaio 2010

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