Hera: cari Renato e Tommaso…

Cari Renato e Tommaso,
io non intervengo per fare polemiche, dico semplicemente, sempre che i dati riportati siano esatti, che stipendi del genere non sono accettabili e soprattutto non sono accettabili le risposte dei vari manager.

Uno stipendio che arriva a cinquecentomilaeuro è congruo e giusto?
Quali sono i parametri di riferimento e a quale giustizia ci si riferisce?

Ho sempre affermato che le responsabilità relative ad incarichi di dirigenza di grandi imprese debbono essere diversamente compensate ma un amministratore delegato di un Hera qualsiasi è giusto che percepisca il doppio del presidente degli Stati Uniti?

Credo che bisogna ripensare in termini generali ai compensi di tutti, ad una rimodulazione degli stipendi. Inaccettabile una forbice così ampia tra chi lavora manualmente e chi lo fa concettualmente.

P.S. Quando non si è d’accordo non ci si astiene;  si vota contro.
Mi hanno insegnato così nel partito nel quale ho militato per trent’anni.


Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin'ora »
  1. avatarGabriele Tesini - 4 ottobre 2012

    Ottimo Gilberto, sono pienamente d’accordo con te e aggiungo che se a Persiceto e in Italia, la politica non mette mano al più presto a queste storture, e direi anche, ruberie, e non credo di esagerare perchè prendere tanti soldi significa solo sottrarli dalle tasche dei contribuenti che spesso devono vivere con 1.000 Euro al mese.

    Dicevo, se la politica non si attiva subito per correggere queste storture insieme alle altre, sappiano che prima o poi al voto ci andremo e la resa dei conti, in questo caso non economici ma di voti, la faremo noi e se non si vedranno risultati tangibili, vi licenzieremo noi.

    E’ brutto a dirsi, ma è l’unica arma che ci rimane da utilizzare e la utilizzeremo… 😈  

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  2. avatarAndrea Cotti - 5 ottobre 2012

     

    • Tommaso Cotti Vorrei discutere di questo argomento pacatamente e chiederti ma perchè non dovrebbe essere di sinistra avere un’azienda forte, che si espande fondendosi con altre realtà sane, mantenedo il controllo in mano pubblica (alla fine dell’operazione Hera sarà al 58% in mano ai comuni, un 5% in mano alla cassa depositi e prestiti (che è pubblica) ed il restante azionariato privato in larga parte in mano a delle Fondazioni che per statuto hanno al loro interno rappresentanti delle istituzioni. Perchè non dovrebbe essere di sinistra avere una multyutilities che negli ultimi anni ha investito nella nostra Regione 4 migliardi di euro, da lavoro sano a tante persone, ha i bilanci in ordine e può competere alla pari nel mercato europeo nei mercati liberi come quello dei rifiuti speciali o dell’approvigionamento di metano? Quando parli di eccessivo interesse all’utile sappi che questo utile al 70% finisce nelle casse dei comuni per finanziare progetti che magari altrimenti non avrebbero risorse sufficenti quindi non va ai privati.
    • Paolo Grandi Non sono mai stato un “estremista di sinistra ” i miei ideali giovanili erano le grandi socialdemocrazie scandinave Olaf Palme e Willy Brandt modelli da seguire quindi anche culturalmente ho sempre pensato che privato e publico possano coesistere e del resto il modello emiliano ha dimostrato che si puo’ fare impresa anche da sinistra ,ma qualche distingue va fatto in particolare per i settori di prevalente interesse publico che a mio avviso devono rimanere saldamente controllati dallo stato : Sanità , in gran parte scuola ,in gran parte trasporti , energia e quindi acqua in particolare .
      Attenzione però un publico efficente non riserva clientelare , non luogo dove si lavora per la pensione poi nel tempo libero si fanno i soldi con il doppio lavoro o si curano gli hobbies e su questo punto credo che auticritica vada fatta per il passato e anche per il presente 
      Quindi essere dipendente publico dovrebbe essere un orgoglio che ti fa lavorare ancora meglio perchè hai il compito di servire da esempio per gli altri : io sono orgoglioso di avere lavorato sempre nel publico !!
      Detto questo se Hera viene vista come un investimento economico da parte dei comuni sì sono d’accordo nell’azionari p non è certamente la peggiore ,ma per quanto riguarda HERA come paladina degli interessi publici NO !
      Alcuni esempi :
      -sistema fognante ( chi scrive unitamente a decine di famiglie del centro di Persiceto tuttora è vittima dell’interesse privato di Hera)
      – Intervenire con importanti investimenti nel superamento delle eccessive perdite di acqua nella rete generale ( e non mi si dica che in altre zone stanno peggio bisogna guardare i virtuosi non gli ultimi della classe )
      – Posizione avuta durante i referendum e azione di resistenza dopo il voto 
      – Politica energetica sulle fonti altenative ( buona come businnes molto meno come “faro ” per il semplice cittadino 
      – Per andare nel “quotidiano ” non capisco perchè per luce , telefono sia possibile la lettura a distanza /personalizzata e per acqua e gas no .
      Questo comporta per Hera la spesa di personale costretto a fare il poco gratificante antistorico lavoro di lettore di acqua e gas , per i cittadini avere gente in casa ,ma sopratutto avere discontinuità nei pagamenti tra consumi presunti e consuntivi e contenzioso nei condominii costretti a ricorre a ditte private con costi aggiuntivi .
      Se poi un chiede di portare i contatore all’esterno ,magari di spostandolo di pochi metri per non avere l’uomo della lettura in casa i costi sono esorbitanti 
      Una nota personale :per motivi etici di resistenza civile nel mio piccolo mi sono sempre rifiutato di comprare azioni Hera 
      E da ultimo ci volete spigare come in una azienda cosi’ grande la voce dei piccoli comuni si farà sentire ?
      Se mi sbaglio sarò felicissimo ,ma temo che i tanti Persiceto “soci” che già ora contano poco , dopo …….. !!!! ????
    • Persiceto Caffe Mi sembra che il bel commento di Paolo risponda ampiamente al quesito di Tommaso: 
      # perchè non dovrebbe essere di sinistra avere un’azienda forte [che gestisce servizi sociali] ? # 

      Il problema innanzitutto è l’intrallazzo speculativo che i partiti attuano inserendo i loro funzionari (strapagati) nelle Municipalizzate, a spese dei cittadini e a scapito dell’efficienza dei servizi (sociali) così gestiti. Che a questo servono le Spa-municipalizzate-consociativizzate e a null’altro.

      Aggiungerei che secondo me una Spa. che gestisce servizi pubblici non può essere di sinistra perchè: 
      1) Se ai cittadini viene aumentata la bolletta e questo genera plusvalenza, se la gestione è comunale sarà il Comune che decide come (a quale servizio) far ritornare quella plusvalenza alla collettività.
      2) Se l’azienda è privata (anche solo in parte) quel guadagno sarà intascato dall’azionista e investito (giustamente) dove meglio renderà. 
      3) In un’azienda pubblica saranno esclusivamente i rappresentanti della collettività a decidere priorità in investimenti (Es: prima la scuola o l’ammodernamento della rete idrica?) in base alle esigenze dei cittadini e non in base a quanto sarà il dividendo speculativo da intascare. 
      4) Se i cittadini virtuosi riducono i consumi, la collettività (e l’ambiente tutto) risparmia. Se invece detti consumi sono gestiti da una Spa, questo per loro diviene una perdita e … sono costretti ad alzare le bollette. Come già successo più volte. Dunque i cittadini sono stimolati a consumare di più, a sprecare insomma.
      5) In una gestione comunale la qualità dell’acqua sarà curata secondo le esigenze dei cittadini (com’è stato da sempre fino a poco fa) e non come nelle S.p.a. a quanto risparmiare per intascarsi soldi, infischiandosi se l’acqua poi fa schifo (come comincia a succedere da un annetto). http://www.persicetocaffe.com/lacqua-sa-di-medicina-2820.html
      Sarei poi per chiedere a Tommaso: 
      … MA PERCHE’ i cittadini dovrebbero continuare a mantenere con le loro bollette una decina di stipendi superiori a 500mila Euro all’anno? (Obama ad esempio ne guadagna 300)http://www.persicetocaffe.com/la-crisi-non-e-acqua-2389.html

      http://www.persicetocaffe.com

      Considerazioni e discussioni su Persiceto di domani, » L’acqua sa di medicina
    • Paolo Grandi Perfetto commento purtroppo come sarebbe belle se non fosse vero e fosse la solita lagnanza dal Bartali di turno “lè tutto sbagliato lè tutto da rifare “.
      Bene hai fatto a ricordare:” MA PERCHE’ i cittadini dovrebbero continuare a mantenere con le loro bollette una decina di stipendi superiori a 500mila Euro all’anno? (Obama ad esempio ne guadagna 300) ” mi ero dimenticato !!! 
      Una volta avevo iniziato a fare il calcolo di quanto in proporzione avrebbe guadagnato Marchionne ,mi sono spaventato e vi ho rinunciato ,ma non solo abbiamo diritto noi cittadini di sapere a quanto corrisponderà il costo del nuovo consiglio di amministrazione , qui non si parla di poco qui si parla di MILIONI di euro !
      Per l’acqua ….. io ecologista /ambientalista idealista fino in fondo cosa ho fatto : prima ho provato a bere l’acqua del rubinetto ,ma a tavola era tanto cattiva che rischiavo l’alcolismo bevendo vino per cambiar sapore poi mia moglie ha comprato un desalificatore con filtro alla coop ” credo che si chiami cosi’ e ora è bevibile .
      A proposito quei manifesti di Hera che celebravano la bontà dell’acqua del rubinetto quanto ci sono costati ?
      Ieri alle 8.36 ·arne al fuoco cerchero’ di rispondere per quello che so. -sistema fognante: Hera è il gestore della rete, la proprietà ed i necessari investimenti di carattere straordinario sono a carico del Comune, Hera fa su fogne e depuratori gli investimenti che ci possiamo permettere come Comune. – Posizione avuta durante i referendum e azione di resistenza dopo il voto: ribadisco il referendum diceva acqua pubblica, ed Hera è al 65% pubblica, se la critichiamo tanto vuol dire che non abbiamo fiducia nel pubblico, perchè l’alternativa unica possibile sono le piccole Municipalizzate, che sempre su queste colonne avete stracriticato, dopo ci rimane solo il privato puro, vi ricordo che per legge attualmente è vietato gestire servizi pubblici locali direttamente.- Per andare nel “quotidiano ” non capisco perchè per luce , telefono sia possibile la lettura a distanza /personalizzata e per acqua e gas no: si chiamano contatori intelligenti, Hera li sta mettendo ma hanno un costo molto elevato in Romagna per esempio ci sono già.
    • Tommaso Cotti Anche sulle tariffe c’è molta confusione, Hera svolge servizi regolamentati e servizi a mercato libero, l’Acqua ed il Gas sono servizi regolamentati perchè in condizione di monopolio, nei territori serviti da una determinata azienda, le tariffe dell’acqua le decide un ente pubblico che si chiama ATO le tariffe del gas un ente nazionale, non le decide Hera le Bollette. Hera con Ato fa un contratto globale per la gestione di Acqua e Fognature per esempio, e stabilisce una cifra globale, suddivisa poi nelle bollette sempre come decide Ato, che dice anche al gestore quali investimenti fare sulle infrastrutture sempre prendendo i soldi dalle bollette. Ora se alla fine di un determinato periodo le previsioni di incasso dalle bollette sono carenti il gestore ha comunque sostenuto le spese per la gestione della rete e va onorato il contratto generale che c’era a monte. Se in un tubo ci passano 100 litri d’acqua o 200 litri il costo di gestione della rete è il medesimo per qualsiasi gestore sia esso pubblico, privato, pèiccolo grande o proveniente da marte. Hera è fra i primi posti in tutta europa per limitazioni di perdite sulla rete idrica, ma questo non viene mai ricordato e si fa passare la favola che sia il contrario.
    • Tommaso Cotti Sui costi del CDA poi concordo con voi che siano cifre molto alte, ma considerate che Hera diverrà una delle 30 società italiane con maggiore fatturato in Italia, cosa prendono i manager delle prime 30 società per fatturato negli USA? Non lo so ma è con loro che andrebbero paragonati gli stipendi. Ho fatto un conto sul CDA di Hera che costa circa 1.5 milioni di euro all’anno, se lo dividiamo per i 3.2 milioni di utenti serviti fa circa 0.46 cent a cittadino, esattamente lo stesso o forse molto di più di quello che costano i CDA delle piccole municipalizzate se facciamo il conto procapite.
    • Tommaso Cotti Detto questo non vorrei passare per il paladino di Hera senza se e senza ma, io a differenza di tanti che scrivono sulla rete, non pretendo sempre di avere la verità assoluta in tasca, noto solo che al momento c’è un po’ la moda di essere contro Hera se uno si crede di sinistra, non considerando i dati concreti ma delle leggende metropolitane che vengono alimentate dalla rete non suffragate da fatti. Tutto si può migliorare ed in Italia serve una severa ridistribuzione dei redditi, ma il punto da cui partire secondo me non è una azienda sana con i bilanci in ordine ma i tanti carrozzoni pubblici come ACEA o tante altre, con bilanci in perdita ripanati a piè di lista dalle nostre tasse, che servono per assumere migliaia di persone amiche e sono un peso per la collettività.
    • Persiceto Caffe Veramente ti abbiamo solo descritto secondo noi “perchè non dovrebbe essere di sinistra avere un’azienda forte che gestisce servizi sociali”. 
      Mi sembra positivo (sinceramente) il tuo impegno nei commenti caro Tommaso, ma appaiono del tutto insufficienti ed il problema percepito dai cittadini resta: 
      1) a fronte della diminuzione dei salari (per chi li ha) subiamo un aumento delle bollette 
      2) la qualità dell’acqua peggiora ed a volte vistosamente 
      3) nonostante la riduzione dei consumi, i cittadini debbono subire aumenti per …”pareggiare comunque i bilanci”
      4) il controllo delle municipalizzate sarà anche in mano ai Comuni, ma sono proprio loro (tu e Renato in questo caso) che approvano aumenti di tariffe (21 dicembre ATO5) o lasciano approvare aumenti a salari dei dirigenti già superiori ai 500mila €. 
      Inoltre, i tuoi riscontri mi sembrano approssimativi per difetto: una decina di dirigenti Hera percepisce compensi vicini o superiori a 500.000 Euro l’anno, (ai quali si aggiungono dozzine di funzionari di partito imbucati); fa 5 milioni l’anno, non 1,5. 
      [… e dirai che comunque sarebbero 1,5 €./cittadino invece di 0.46, ma di queste microgabelle ogni giorno ne dobbiamo pagare centinaia! e il salario non basta mai. Ci si aspetta che un buon amministratore li abbassi questi costi non che li alzi con la scusa che tanto son poca cosa.]
      E ripeto … perchè pagarli tanto coi soldi dei cittadini ? Ma non vi accorgete che sono assurdi, che la gente non ce la fa più e voi i soldi delle bollette (aumentate) li sperperate in questo modo?
      Infine, il problema delle Municipalizzate, così sentito dai cittadini-elettori, è vasto ed articolato come ben sai, e va ben oltre Hera, da Geovest a Idropolis, passando per le varie “Cooperative Sociali”.http://www.persicetocaffe.com/municipalizzate-la-farmacia-comunale-2983.html

      http://www.persicetocaffe.com

      Considerazioni e discussioni su Persiceto di domani, » Municipalizzate: la Farmacia Comunale
    • Persiceto Caffe Guarda Tommaso un piccolissimo esempio di Amministratori che abbassano i costi. (vedi link) -Secondo te i cittadini votanti non sono sensibili a #TAGLI DI SPESA# di questo tipo?
      E pensi che leggano con piacere che invece tu ritieni opportuno pagare tanto i dirigenti Hera (e non solo quelli ovviamente) … “perchè le più grandi aziende americane pagano così” ? https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/299439_10151215721065813_1370712713_n.jpg

    • avatarAndrea Cotti - 5 ottobre 2012
         Tommaso: 
        ** … vi ricordo che per legge attualmente è vietato gestire servizi pubblici locali direttamente.- **

      • Vorresti citarmi gli estremi di questa legge?


      • Paolo Grandi Mi spiace caro Tommaso Cotti ,ma non mi ha convinto minimamente proviamo a riprendere i punti fondamentali :
        – Fognature un dato è certo a San Giovanni in Persiceto un numero consi
        derevole di cittadini del centro NON ha fognature o NON è collegato al depuratore e questo nel 2012 in Emliia e Romagna credo si commenti da solo 
        Di chi è la COLPA perchè la parola colpa è piu’ adeguata che responsabilità ? 
        Da quello che si intende dalla sua risposta sembra che il Comune abbia un ruolo importante , prendo atto ,ma sgomberiamo il campo dalla crisi economca attuale perchè questo è il frutto di scelte di priorità fatte negli anni anche non di crisi , poi ognuno ha le valutazioni sulle priorità per me le foganture in un centro abitato sono priorità 
        Aggiungo però che so per certo che anche Hera ha un ruolo alto e nel 2009/ 2010 ad esempio non fece un intervento importante di costruzione del sistema fognante perchè avendo avuto meno entrate tagliò quel intervento commissionato dal comune per risparmiare : ottimo come scelta di un privato pessima come publico 
        Perchè lo so per certo ,perchè la seppi da persona del comune con alta responsabilità nel settore e di cui per rispetto non posso fare il nome publicamente ,ma solo privatamente e se me lo chiederà privatamente penso che apprezzerà a mia scelta .
        Una domanda a latere quando date la licenza di costruire abitazioni nuove il collegamento con una rete fognante già operativamente collegata al depuratore è una conditio sine qua non oppure no , è una domanda a cui spero che la risposta sia si’ e non esiste nessuna eccezione 
        – Fiducia nel publico : certamente sì , ma non atto di fede , ,ma sano , doveroso controllo , che diamine !
        Ricorderà coomunque che un altissimo dirigente di Hera ( onestamente non ricordo nome e incarico ) si espresse publicamente sulla stampa nei giorni prima il referendum per il NO , almeno fu onesto ! Però ….. !
        – ” Per andare nel “quotidiano ” non capisco perchè per luce , telefono sia possibile la lettura a distanza /personalizzata e per acqua e gas no: si chiamano contatori intelligenti, Hera li sta mettendo ma hanno un costo molto elevato in Romagna per esempio ci sono già.”
        Ecco il privato che viene fuori ! e il publico cioè i cittadini pagano e magari pensano male : non è che per caso facciano resistenza usando tutti i modi le società di lettura tipico esempio di moderni gabellieri ?
        – ” Hera è fra i primi posti in tutta europa per limitazioni di perdite sulla rete idrica, ma questo non viene mai ricordato e si fa passare la favola che sia il contrario.” 
        Che noi siamo in queste condizioni per me è uno scoop , se è verò ne saremo tutti felicissimi ,ma sarebbe bello avere delle cifre precise : una tabellina molto semplice , fatto cento a che posto noi siamo nella classifica dei stati europei e con che percentuale di dispersione rispeto agli altri ( lei si chiama Tommaso e sa bene che il suo santo protettore ragionerebbe così ed era un santo ! )
        – in quanto alla giustificazione dei costi del consiglio di amministrazione mi permetta ,ma è masochismo allo stato puro !
        Lei saprà quanto da gente insospettata e non certo estremista quei costi sono stati criticati 
        E il confronto con i criticatissimi manager americani !!!
        E quanto è il rapporto stipendio operaio / manager ? ????
        Comunque una azienda publica che spende 5 milioni di euro per il consiglio di amministrazione a botte da 500.000 ognuno la gente oggi fa molta , ma molta fatiuca a capirlo , contenti voi ? Noi NO 
        Mi spiace caro Tommaso Cotti ,ma non mi ha convinto minimamente ,ma la mia opinione conta ben poco
      • Paolo Balbarini X Andrea … potrei dire una solenne boiata perchè io di leggi non sono per niente esperto ma quello che chiedi dovrebbe essere il decreto Ronchi del 2009. E fidatevi ogni tanto di quel che vi dice Tommaso!
      • Paolo Grandi Io ascolto tutti e mi fido di tutti nel senso che rispetto le altrui opinioni , ma poi ragiono per quello che la natura mi ha consentito !
        Come vogliamo commentare questa notizia 
        :
        Hera, i manager costano quanto gli investimenti nella rete idrica
        Nel 2011 ammonta a 19 milioni di euro la voce degli stipendi per cda e dirigenti rispetto ai 21 messi per il servizio base offerto dal colosso di acqua e gas. Senza contare i costi dirigenziali della galassia di partecipate e controllate e, come segnalato dalla Cgil, “i numerosi benefit come auto, carta di credito, spese di rappresentanza, vitto e alloggio”
        di Giovanni Stinco | Emilia Romagna | 27 agosto 2012
        I manager di Hera costano 19 milioni di euro l’anno, solo due milioni in meno rispetto agli investimenti fatti in tutto il 2011 sulla rete idrica. A fare i conti è la Filctem-Cgil che denuncia anche la corsa alle nuove nomine dirigenziali, addirittura sette il giorno dopo l’approvazione del piano che porterà alla fusione tra il colosso emiliano-romagnolo che si occupa di rifiuti, acqua e energia e la veneta Acegas-Aps.

        Con le nuove nomine i dirigenti di Hera arrivano a 132, troppo secondo il sindacato che segnala come il rapporto tra dirigenti e lavoratori nel settore privato sia dello 0,9%, mentre in Hera è più del doppio, raggiungendo il 2%. Non una buona prestazione per un’azienda che tutti, politici ma sopratutto top manager, considerano privata a tutti gli effetti. In primo luogo giuridicamente, trattandosi di una società per azioni, ma anche quando arriva il momento di discutere le faraoniche retribuzioni di direttore generale e presidente. Retribuzioni che non si possono abbassare, ha spiegato tempo fa la vicesindaco di Bologna, Silvia Giannini, perché determinerebbero quella che gli economisti chiamano “selezione avversa”: i migliori se ne vanno attratti dalla più generosa concorrenza lasciando a Hera solo i dirigenti peggiori. Per il momento il presidente Tomaso Tommasi di Vignano intasca 350mila euro l’anno, più 117 di bonus e altri incentivi, 6mila di benefici non monetari e altri 2mila di “altri compensi”. In totale 475mila euro. Maurizio Chiarini, amministratore delegato del gruppo, nel 2011 ha sorpassato invece i 500mila euro.

        Al di là della discussione restano i dati portati dalla Cgil: i dirigenti Hera costano in media 9500 euro al mese. In tutto oltre 16milioni l’anno. Se a questa cifra si aggiungono i due milioni e mezzo di costo del consiglio di amministrazione si arriva a 19 milioni di euro. Solo due in meno rispetto ai 21 investiti sulla rete idrica nell’ultimo anno. “Di coneguenza – spiega il sindacato – il management incide sul costo del personale per circa l’8,8% del totale (in altre parole i 125 Dirigenti costano come 803 Operai o Impiegati neo assunti rif. CCNL Federgasacqua)”. Senza contare i costi dei cda della galassia di partecipate e controllate che orbitano attorno a Hera. Non solo.“Non sono stati presi in considerazioni – scrive il sindacato – i benefit erogati, quali auto (BMW, Audi, Mercedes) con carta carburante e copertura Kasko, carte di credito per spese di rappresentanza, vitto e alloggio”. Purtroppo qui diventa impossibile fare i conti, perché sul rapporto di centinaia di pagine che ogni anno Hera presenta a azionisti e pubblico questi benefit non vengono esplicitati.
      • Persiceto Caffe Paolo (Balbarini), mi sembra che il “decreto Ronchi” (25 settembre 2009 n. 135) tratti di:

        * norme per il raggiungimento degli obiettivi derivanti dal Protocollo di Kyoto nonché per il miglior perseguimento delle finalità di incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
        * modifiche al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109 concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari;
        * disposizioni per i sistemi di misura installati nell’ambito delle reti nazionali e regionali di trasporto del gas e per eliminare ostacoli all’uso e al commercio degli stessi;
        * adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica;
        * Made in Italy e prodotti interamente italiani.

        http://www.parlamento.it

        Modifiche al decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, recante attuazione dell

        a direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso. Procedura d’infrazione 2204/2003 ex articolo 228 TCE
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    • avatarAlessandra Tricolore - 7 ottobre 2012

      http://www.persicetocaffe.com/la-crisi-non-e-acqua-2389.html

      Una questione posta anche da me, ma evidntemente non ci è dato sapere perchè ci si astiene in certi casi.
       

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    • avatarAndrea Cotti - 12 ottobre 2012

      La spinta alla privatizzazione  dell’acqua e di altri servizi che il Pd sta imponendo ai Comuni crea lacerazioni e divisioni non solo nelle Giunte con i partiti alleati (IDV, Sel, Verdi) ma anche all’interno dello stesso Pd.

      A Rimini ad esempio Sindaco e Giunta hanno votato contro la fusione Hera-Acegas !

      E a Modena, come a Bologna, la scelta del Pd di seguire Passera ha portato ad una profoda spaccatura nel partito. 

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